mercoledì 18 settembre 2024

Rinaldone

 Se dico Rinaldone viene subito in mente un ragazzone o un uomo grande e grosso, il cui nome, Rinaldo, è diventato nel collettivo Rinaldone, perché Rinaldo per descriverlo tutto non bastava.

Rinaldone non è un mio amico, io non lo conosco neppure, anche se penso che in giro per il mondo ci sia qualcuno che si chiama così.

No! Rinaldone è un luogo, un posto vicino al lago di Bolsena, è il posto dove sono state trovate diverse vestigia, di coloro che furono gli antenati degli Etruschi, vissuti all'inciraca quattomila anni a.c.


Non sapevo della loro esistenza fino a circa un mese fa, quando mi sono stati regalati due libri che parlano della "Cultura di Rinaldone". Purtroppo ad oggi non sono stati fatti scavi molto importanti, per cercare di saperne di più, ma anche l'archeologia ha i suoi tempi e le sue priorità.

La lettura di quei libri è stata estremamente affascinante, anche perché parlano di luoghi che mi sono familiari, nei quali sono stati trovati tanti segni che narrano di un popolo che non ha fondato una vera e propria civiltà, ma che ha senz'altro dato vita a una vera e propria cultura, che poi è stata chiamata di Rinaldone, prima di mischiarsi ad altri popoli che veniavano dall'Appennino e dal Tirreno. i Rinaldoniani pare che siano giunti nella Tuscia dopo essere partiti dall'Anatolia.

Gente alta, molto alta, questi Rinaldoniani, lo si evince da alcune tombe che sono state ritrovate, con persone che vanno oltre i due metri. Insomma c'è da esserne orgogliosi.

Talmente orgogliosi, che quando mia figlia mi ha portato un tavolo, dicendomi che lei non se ne faceva di niente perché era esageratamente alto, io l'ho sistemato tipo penisola nella mia cucina, e l'ho chiamato Rinaldone. 


E Rinaldone è diventato parte di noi, e ogni volta che lo nominiamo per dire, che ne so,...." ho appoggiato la borsa della spesa su Rinaldone", oppure quando faccio le tagliatelle sul suo altopiano, in una posizione che mi costringe a stare ben dritta, penso a quei giganti, che hanno costruito dolmen e menhir, calendari astronomici, che si rincorrono lungo il corso del Fiora, da Pitigliano, Sorano, Sovana, fino a giungere a Bolsena e inoltrarsi sotto le acque del bel lago......persone, vita, storia, leggende, poesia della quale l'uomo è il protagonista sempre in cammino.

Giorni, notti, eventi, cambiamenti climatici, guerre, gioie, dolori, sono passati su quegli uomini, fino a giungere a noi per passarci il testimone, che abbiamo preso anche inconsapevolmente, e che verrà passato nelle mani di altri uomini.


 

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