sabato 17 settembre 2022

La Terapia del Campo Estivo

 


Una settimana di terapia rigenerante intensiva.

Non ho fatto in tempo ad arrivare nel posto del Campo Estivo che sono entrata subito in un'altra dimensione. Neanche il tempo di scendere dalla macchina e già sento che quella è casa mia.  E'come se  la conoscessi già, anche se è la prima volta che ci metto piede. Respiro immediatamente quella nuova aria un po' bohemien, che poi sarà disciplinata da regole fatte per essere trasgredite. Mi ritrovo a sorridere dentro di me. Quante volte nell'arco degli anni ho respirato la stessa aria, così buona, così terapeutica, almeno per me, ma credo anche per i Capi che anno dopo anno, la ritrovano e la respirano con lo stesso entusiasmo, prendendosi cura di bambini e ragazzi che per una settimana si ritrovano dentro un cerchio magico, al di fuori del tempo e della quotidianità.

Una settimana per i Lupetti e qualcosa di più per il Reparto, che è il periodo che noi vivremo insieme, è poca cosa, ma vuol dire tanto, perché in quello spazio tutto per noi il Tempo scorre immediatamente in maniera  diversa e io so benissimo di essere la mamma e la nonna di tutti quelli che sono lì con me, ma sento anche di essere improvvisamente diversa, piena di una energia ritrovata, pronta ad aprire la mia mente a quella del bambino di otto anni, ai ragazzi di qattordici, al Capo di venti, trenta, quaranta, cinquant'anni. Che bello scambio di pensieri, di opinioni, di mentalità....magari anche lì in cucina, insieme a due fantastiche ragazze che fino a cinque minuti prima non si conoscevano e sono immediatamente diventate inseparabili e a un ragazzo, metà rover e metà artista, mentre i Lupetti preparano un'improponibile ratatouille. Dovevo proprio essere lì per vedere la stanchezza fisica dei Capi, sparire per incanto nella complicità delle risate che solo i giovani sanno fare, dovevo essere lì per capire che non ho finito di imparare, che ho dato e ho ricevuto da tutti, ma proprio da tutti, cose nuove e cose che ormai credevo che per me dovessero essere messe solo nei ricordi. Dovevo essere lì, per ritrovarmi a esprimere il mio pensiero con la solita schiettezza della quale poi mi pento, ma neanche poi più di tanto a dire il vero, ora come allora, tanto tempo fa o solo ieri? 

Una settimana passata nella confusione delle pentole e dei pentoloni, degli zaini lasciati in ogni dove, tra le gavette smarrite e ritrovate,tra i costumi di un'ambientazione di alta cucina, con i lupetti che frignano la loro nostalgia per la mamma ma che si consolano con un piatto di tagliatelle al ragù, salvo alcuni tosti, ma proprio tosti, che sono stati una caratteristica di ogni Campo che si


rispetti e che alla fine costringono tutti i Capi a mettersi una mano tra i capelli e sentire che il peso che sentono è dato da un'aureola di santità appena accennata, ma già faticosa da portare..............

Ma poi la sera c'è il cielo stellato e il caldo infernale che ci ha accompagnato per tutto il giorno si diluisce dietro a quella Pieve Romanica dal fascino unico, discreto, intrigante, che mi induce a pregare nell'unica maniera in cui so farlo io,e ad affidare quella preghiera al leggero vento che si insinua  nel concerto dei grilli che suonano musica da camera....e più in là, il fuoco di bivacco con tante sagome intorno che cantano , ridono, giocano, s'innamorano, e il mio pensiero vola a chi è venuto a trovarci in quei giorni, spinti da un richiamo che arriva lontano, a chi si è trattenuto per due giorni ed ha allietato il cerchio, a chi è stato solo per breve tempo e ha sbobinato una pellicola vissuta tanti anni prima e mai dimenticata. E  salvo che nelle responsabilità che ciascuno di noi ha verso questi piccoli che ci sono affidati, non c'è più età, credetemi ragazzi, non c'è più età, e siamo tutti grandi e piccoli alla stessa maniera,con la nostra Promessa al collo e  col dito dentro il barattolo della nutella.


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