Proprio così! C'era una volta il giornalino di carta.
Che non era un giornalino come tutti gli altri, nel senso che non era usato per fare politica, o gossip, ma soltanto per scrivere cose che venivano veramente e intensamente vissute nei luoghi di appartenenza, dal quale usciva furtivamente, specialmente nei primi tempi di pubblicazione, quasi si vergognasse.
Non vi aspettate che ci scrivessero penne blasonate, anche se qualcuna alla fine c'è stata,ma ogni articolino pubblicato parlava di fermento, di attività, di voglia di esserci e di stare insieme, e allora ciò che forse si perdeva in qualità letteraria, si acquistava in vivacità di contenuti, in semplicità di comunicazione, in gioia dei fatti vissuti in un mese.
Chi non ricorda il giornalino che pubblicavano gli studenti, magari una volta all'anno,con i nomi più strampalati, uno che ricordo bene si intitolava I Brinzelloni, dove venivano raccolti gli articoli scritti via via, per ricordare eventi o situazioni simpatiche in cui studenti e professori incappavano durante l'anno scolastico? Me ne è capitato uno sott'occhio proprio recentemente, e mi ha fatto fare belle risate, specialmente guardando le vignette allegoriche che qualcuno bravo in disegno, aveva fatto all'acido muriatico, dei professori. Bei tempi quelli!
Insieme a quello ho ritrovato anche un giornalino scritto dai Lupetti degli scout. Si intitolava "Oltre l'arcobaleno", un piccolo giornalino dove bambini dagli otto agli undici anni scrivevano articolini, sulle uscite che venivano fatte. Avventure che rimangono per tutta la vita e che tornano nitide davanti agli occhi, rileggendo quelle poche righe, dove gli errori di ortografia e non solo, ne garantivano l'autenticità. Mi è venuto spontaneo un moto di allegria quando ho letto che un lupetto non aveva potuto mangiare la minestra di fagioli,(sbobba abituale degli scout) perché i fagioli gli davano problemi al tendine di Achille.
E che dire del giornalino parrocchiale?
Questi giornalini nascevano in tutte le parrocchie, non fose altro che per pubblicare gli orari delle Messe, e delle varie liturgie che venivano svolte all'interno della Parrocchia. Un foglio ripiegato era l'inizio di un giornalino che veniva messo in Chiesa, in modo che chi voleva poteva sempre prendere visione degli orari e leggere un invito da parte del Parroco a scrivere.
Stava poi alla fantasia, alla creatività, alla voglia di fare dei parrocchiani, cominciare ad arricchirlo, con articoli che a volte erano riflessioni spirituali, altre volte semplicemente sulla vita, oppure con poesie, piccoli racconti, ricette di cucina e tant'altro.
Ho trovato in tante chiese dei giornalini veramente interessanti e di piacevole lettura, che nel tempo crescevano arricchendosi anche di penne più brave, che parlavano di letteratura e di cultura in generale, ma ho dovuto sempre constatare che se non c'era un buon ricambio generazionale, qualunque giornalino era destinato a implodere lentamente e a sparire.
Poi è arrivato Internet e la pubblicazione on line. Comoda, è vero, anche bella, è vero, perché ci si può sbizzarrire nella scrittura, nelle immagini, nei colori. Ma che parla così tanto di solitudine! E così il giornalino, qualsiasi giornalino, arriva da tutte le parti e da nessuna parte, e lentamente, ma neanche tanto, scompare, dietro la profusione di altre letture più immediate e più accattivanti.
Chissà quanti giornalini sono nati una volta, quando la gente si trovava, parlava, discuteva e sentiva la necessità di esprimersi affidando il pensiero serio o goliardico che fosse, a un foglio di carta! Era bello essere insieme a impaginare articoli, ad assemblare fogli,a fare risate, mentre l'odore di inchiostro e di stampa si diffondeva per la stanza, insieme a progetti per il futuro non solo mio o tuo, ma nostro, di tutti. Potere dei giornalini di carta.
Chi ancora ne ha qualcuno lo tenga, perché se un giorno lo ritroverà tra le cose accantonate, lo rileggerà con piacere e capirà che se è vero che il mondo ha fatto tanti passi avanti, ne ha fatto anche uno indietro.
Critica, rimpianto,amarezza di un'articolista per caso e per voglia di scrivere, che si è divertita tanto a fare un giornalino? Forse un po', ma poi mi dico che è solo una constatazione.
C'era una volta il giornalino di carta............