lunedì 27 gennaio 2025

Per ricordare


 

Oggi 27 Gennaio 2025,  giorno della Memoria, ho ricevuto questo messaggio,   che pubblico volentieri.

 

"Auguro a tutti di comprendere le cose per quello che sono, senza nulla togliere o aggiungere.

Auguro a tutti di fare  tesoro di ogni parola udita, perché presto potranno essere solo lette.

Auguro a tutti di non storpiare, distorcere le cose per quello che sono state, e assumersi il dovere di mantenerle tali fino a prova contraria.

Auguro a tutti di essere intimamente consapevoli che non esistono distinzioni di etnia, sesso, scelte personali e


orientamenti che possono giustificare la prevaricazione, ma che tutti abbiamo pari diritti, doveri e dignità nel rispetto reciproco.

Auguro a tutti di avere la schiena dritta e forte, per non piegarla davanti a chi riduce tutto a convenienza personale o a paura.

Auguro a tutti di essere attenti, se mai certe cose volessero tornare, perché potrebbero tornare.

Auguro a tutti di essere coerenti, per non girarsi dall'altra parte.

Auguro a tutti buona Memoria, perché non ci sia bisogno di un giorno per ricordare, ma che quel giorno sia sempre."

Il nipote di un IMI

lunedì 20 gennaio 2025

Riflessione profonda

 Talmente profonda, che alla fine ci sono sprofondata.

Mi ero chiesta tante volte del perché io preferissi spazzare usando la scopa invece dell'aspirapolvere e non ero mai riuscita a darmi una risposta. Poi Pieraccioni in un attimo mi ha sciolto il nodo gordiano.

Tutto è cominciato quando durante un'intervista gli è stato domandato che cosa preferisse fare oltre al suo lavoro di attora e lui senza esitare un attimo ha detto...stirare. Peché mentre stira i panni spiegazzati, può riflettere e si rende conto che la riflessione lo porta oltre che a togliere le pieghe ai vestiti, a spianare anche quelle più profonde della vita. Gli avrei dato un bacio per ciò che ha detto, perché per me spazzare è come entrare nel mio giardino segreto, per togliere la polvere, le briciole, gli inciampi che la vita mi fa trovare tutti i santi giorni sul mio cammino. L'aspirapolvere è rumoroso e io per riflettere ho bisogno del silenzio. Tutto qui.

E allo stesso modo mi funziona quando tiro la sfoglia e la vedo allargarsi a dismisura sulla spianatoia. Potrei usare la nonna papera e in un attimo farei, ma nossignori, io devo impastare a mano e tirare la mia sfoglia con il mattarello, e mentre faccio questa operazione penso, rifletto e faccio delle considerazioni


filosofiche tutte mie,sulle cose del mondo che gli altri possono anche non condividere....ma a me non me  ne importa un accidente.Io non ho alcuna ideologia, A me interessa solamente l'Uomo e il suo sacrosanto diritto di esistere come persona libera in ogni parte della Terra.



Per farla breve oggi , mentre tiravo la mia sfoglia che prima era sghemba, ma poi diventava sempre più rotonda, mi è venuto spontaneo paragonarla alla Terra e mi sono detta che per avere il risultato che stavo ottenendo io, dovevo riandare a monte, e cioè a quando ho impastato le uova con la farina e le ho lavorate a lungo, fino a ch ho ottenuto una bella palla elastica, che poi ho fatto riposare in frigorifero. Anche la Terra per essere bella come l'ha trovata l'uomo ha avuto bisogno di impasti energici, e poi di riposo, perché ogni sua parte trovasse il posto definitivo. 

Poi quando ho ripreso la mia palla, ho cominciato a stenderla, a prepararla per ciò che doveva diventare, e così è stato per la Terra.

La mia sfoglia è diventata tagliatelle, la Terra, continenti popolati.

Le mie tagliatelle, via via che le tagliavo si srotolavano tutte uguali e allo stesso tempo tutte diverse. Nessuna era uguale all'altra, e questo era il bello, perché ciascuna di loro avrebbe preso il condimento in maniera diversa.

Anche per la Terra, più o meno è andata così. Tutti uomini, tutti uguali e comunque tutti diversi l'uno dall'altro, e anche questo era bello perché ciascuno avrebbe appreso lo scibile in maniera totalmente individuale

E' a questo punto che ho capito che la parte più importante era il condimento. e del condimento la cosa veramente essenziale era il sale.

Un condimento per le mie tagliatelle, dove gli ingredienti dovevano essere ben dosati, perché il sapore o l'aroma di uno non coprisse o sminuisse gli aromi degli altri, dove l'olio doveva essere misurato bene perché permettesse al sugo ottenuto di amalgamare bene le tagliatelle, in modo che ciascuna di loro desse il meglio di se stessa.

E per la Terra come la mettiamo? Esattamente alla stessa maniera. Un condimento fatto dai potenti che governano il mondo, ben dosato in modo che scendendo sugli uomini li facesse avvicinare, per scambiare vicendevolmente ciò che avevano appreso dalla vita, senza voler prevaricare gli uni sugli altri, ma avvicinandosi gli uni agli altri, restando liberi.

C'è da dire che non tutte le volte il condimento risulta avere un sapore perfetto. Qualche volta è accettabile, altre volte decisamente poco buono, altre volte sarebbe bene buttarlo via subito, prima di rovinare le tagliatelle o la Terra.

Certe volte è troppo sciocco, altre volte troppo salato. Nel primo caso si può anche rimediare, ma nel secondo rischia di fare molto male sia allo stomaco di chi mangia le tagliatelle, sia alla salute degli uomini che popolano la Terra.


Una zuppiera accoglie con piacere le tagliatelle condite bene, allo stesso modo in cui la Terra accoglie con  piacere gli uomini guidati nella giusta maniera da altri uomini che abbiano la giusta dose di sale in zucca.

Ecco! la mia riflessione profonda è terminata, ed era proprio profonda. Me ne sono accorta quando ho assaggiato la prima forchettata delle mie tagliatelle!

 


domenica 12 gennaio 2025

Il sale della terra

Noi siamo il sale della terra. Belle parole, anzi bellissime!

Ci entrano dentro come una lama arroventata e allo stesso tempo rinfrescante. Peccato  peròche ce ne dimentichiamo subito, come se non facessero parte del nostro essere uomini, e non ci soffermiamo a pensare che invece ci darebbero modo di riflettere sul loro effettivo significato, ci farebbero capire cosa sia effetivamente il sale, che noi ogni giorno usiamo naturalmente per dare  sapore ai nostri cibi, che altrimenti sarebbero insipidi.


Com'è buono un sugo ben dosato di sale, o un arrosto, o una semplice bruschetta. Ecco sì, la bruschetta, un cibo semplice,  che con solo olio sarebbe buona, ma non eccellente, con l'aggiunta di un pizzico di sale diventa qualcosa di eccezionale, come sappiamo noi toscani, che il pane lo facciamo sciocco, ma che poi abbiamo adottato la bruschetta che  mangeremmo tutti i giorni, senza correre il rischio che ci venga a noia. Anzi, via via che procediamo, diventiamo sempre più bravi a dosare il sale, che non deve essere troppo, ma neanche troppo poco. Deve essere giusto.

E allora immagino la terra come una gigantesca bruschetta, che attende di essere salata da noi uomini. La terra, il nostro mondo, si presta bene a questa immagina, perché è come una pagnotta toscana, dalla quale si ricavano tante  fette di pane casalingo, non raffinato, non morbido, rustico, che mantiene in sé il sapore del lievito e che ha bisogno di essere capita per esprimere se stesso al meglio. Avete mai provato a mangiarne una fettadi pane toscano con l'aggiunta di solo sale? Basta solo un pizzico di sale e quella fetta di pane darà il meglio di se stessa.

Ma qual'è il sale adatto a salare la nostra terra? A renderla, o meglio a renderla nuovamente una comfort zone, che ci metta al riparo dalle nostre ansie?

Mi viene in mente il rispetto dovuto a tutta la natura che era qui prima di noi, la salvaguardia della salute, minacciata dai tanti inquinanti che vengono mandati più o meno consapevolmente nell'aria, l'etica della scienza che scopre nuove cose in nome di se stessa e del pensiero umano, per il bene universale, ma anche la morale di chi ci guida nel lungo sentiero della vita del nostro Genere, che deve porre limiti all'uso di certe scoperte, sempre per il bene universale. Mi viene spontaneo domandarmi: "Ma l'IA come la chiamaiamo noi o AI come la chiama il resto del mondo può essere un sale della terra?" Di getto direi di no, ma poi mi domando anche : "Ma noi genere umano, siamo davvero un sale per la terra?"e purtroppo mi trovo costretta a dire di no.

Perché? Perché l'uomo, il più intelligente di tutte le creature, non riesce a salare la terra, ma gli viene molto più facile avvelenarla?

Non sarà, che per prima cosa l'uomo avrebbe dovuto salare se stesso, e non avere la presunzione di essere nato perfetto? Tenere dentro di sé ciò che di bello ha avuto fin dalla sua comparsa sulla terra, e imparare a conoscere ed estirpare ciò che di insano nasceva e cresceva dentro di lui? Non occorre dire cosa, perché tutti lo sappiamo e omai è un disco rotto che continua a suonare la sua musica poco ascoltata all'interno di ciascuno di noi.

Non sarebbe invece preferibile ascoltare quella musica vecchia, ripetitiva, consunta e salare noi stessi, perché anche noi non siamo nient'altro che una bruschetta, che per essere gradevole, buona, duratura nel tempo ha bisogno del sale nella giusta quantità, come ogni buona bruschetta? Poi potremo permetterci il lusso di andare a salare la terra che ci ospita.

 In definitiva, saliamo la nostra vita.Come sarebbe facile e invece quant'è difficile! Qualcuno ce l'ha già detto tanto tempo fa.